E‘ il terzo giorno del Triduo.
Celebriamo la Pasqua-risurrezione.
Con la Veglia pasquale in onore del Signore giunge al suo culmine il Triduo.
Si noti infatti che l’assemblea viene congedata solo al termine della Veglia, sia al giovedì che al venerdì la celebrazione non prevede il congedo dei fedeli che perciò idealmente rimangono sempre uniti.
La Veglia è scandita da quattro parti. La liturgia della luce, la liturgia della parola, la liturgia battesimale e infine la liturgia eucaristica.
La chiesa al buio simboleggia la morte, la luce del cero pasquale che fende le tenebre, simbolo del Risorto, dice che la morte, ogni morte è stata vinta.
La luce lascia il posto alla parola. Una parola particolarmente abbondante, che partendo dalla creazione via via in un crescendo rivela l’immensità del progetto di amore di Dio che si realizza nel Cristo.
La parola lascia il posto all’acqua mediante la quale i figli, morti e risorti con Cristo, sono rigenerati a nuova vita.
Infine l’acqua lascia il posto al gesto eucaristico pieno compimento della Pasqua, e suo perenne memoriale.