due parole per domenica 24 maggio, festa dell’Ascensione del Signore

don Remo Ceol:
Ascendere: guarda un po’, contiene la parola “scendere”.
Gesù sale al Padre per scendere nei nostri cuori, per unirsi per sempre alla nostra umanità.
Incarnazione e ascensione, discesa e salita, realizzano la piena comunione tra Dio e noi.
Non guardiamo in alto ( Atti ). Dio è sceso. Lo incontriamo nella storia, nell’umanità.

don Mario Malpera:
Ascensione, La promessa: “Sarò sempre con voi” anche quando dovrete inventarvi nuove strade per essere chiesa-fuori-di-chiesa… E Gesù da duemila anni si affida soprattutto alle donne: ci dona l’esempio di santa Rita con le rose che profumano di perdono e di bontà. Guardiamoci attorno.

fra Roberto Benvenuto:
L’Ascensione di Gesù al cielo sembra lasciare da soli i suoi discepoli, e con loro anche tutti noi. Nella Fede però noi sappiamo che Gesù ritornerà, alla fine della storia. Sappiamo anche una cosa molto grande, infinitamente grande e che consola il cuore dalla sua e da ogni assenza: in un modo diverso Gesù Risorto è sempre con noi, cammina accanto a noi, ci sostiene. L’uomo attraverso Cristo trova spazio in Dio; l’essere umano è stato portato fin dentro la vita stessa di Dio. Ognuno di noi può darGli del tu; ognuno può chiamarLo. Il Signore si trova sempre a portata di voce.
Anche se, con la nostra povera piccola Fede noi siamo troppo spesso pronti a giragli le spalle.
La nostra Fede è davvero povera e piccola, a volte sbiadita. Ma ogni cristiano è chiamato a far crescere questa Fede che deve diventare attraverso i Sacramenti, la Parola, la catechesi, da Fede bambina e Fede adulta. Ed è compito della Chiesa tutta intera, di ogni battezzato, educare, educarsi alla Fede e trasmetterla insieme al servizio e alle opere che da essa scaturiscono.

don Marco Zaina:
Talvolta fa comodo essere “amici” di un “potente”. In qualche modo si pensa che così il suo potere si riflette un po’ anche su di noi. E siamo orgogliosi e ci sentiamo forti, col rischio di essere anche un po’ spavaldi.
“Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno per Israele?”
Forse anche gli apostoli qualche volta si sono sentiti così. Ma Gesù capovolge le loro attese.
“Non spetta a voi conoscere tempi o momenti……., ma riceverete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e mi sarete testimoni….”
Il nostro essere testimoni di Gesù non si fonda sull’autorità che crediamo di avere perché amici di un potente, ma sullo Spirito Santo che ci viene donato e che possiamo accogliere nell’umiltà, nella nostra debolezza, e che ci accompagna nella nostra missione nel mondo.

don Giovanni De Rosa:
Gesù ascendendo al cielo non se ne va lontano, anzi, è più vicino di prima! Prima infatti Gesù era soggetto ai limiti della condizione umana (poteva essere solo in un posto, soggetto a fame, sete, stanchezza…); ora, essendo nella gloria di Dio, è presente ovunque, ascolta tutti ed è vicino a tutti gli uomini di tutte le epoche! Egli, entrando nella dimensione di Dio anche con la sua natura umana, ha spalancato a noi uomini le porte del cielo, anzi, Lui stesso è il nostro cielo con il quale, dopo la morte, se lo avremo accolto e amato, andremo a unirci, dapprima in modo “imperfetto” come anime separate dai corpi, e alla fine dei tempi, quando tornerà nella gloria, anche con un corpo bello e glorioso per sempre!
Ma con l’ascensione è tutto finito? No, Gesù continua a farsi carico della sorte dell’uomo. Ma come? Attraverso la cerchia dei suoi amici, dei suoi discepoli, ossia della Chiesa: alla Chiesa Gesù affida il Suo potere di perdonare e di salvare gli uomini, per dare loro una vita nuova e farli suoi discepoli!
Questo è splendido: Dio, l’Onnipotente, non vuole fare tutto da solo, ma ci affida una missione grande: Lui vuol salvare il mondo con la nostra collaborazione, per-ché Dio ci ama davvero, ci prende sul serio, si “fida” di noi. Chi è dunque il cristiano? Uno che ha il cuore in cielo e i piedi sulla terra, uno che tiene lo sguardo puntato sul Signore Gesù dandosi da fare per gli altri, portando tutto il peso della storia, sentendo la responsabilità per i problemi umani nell’impegno per la giustizia e per una concreta solidarietà! Buona Domenica a tutti.

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