don Giovanni De Rosa:
Nel testo del Vangelo di questa domenica vorrei richiamare l’attenzione solo su una parola che Dio rivolge a Maria per mezzo dell’Angelo: “Rallegrati”. Sono le prime parole con cui appunto l’Angelo l’ha salutata. Ci dovrebbe colpire anche a noi in questo tempo di pandemia, perché vedete quando c’è Dio non vi è spazio per la tristezza. In Maria questo è un fatto accettato. Molte volte , riflettendo sul carattere di Maria, penso che doveva essere una ragazza estremamente simpatica, gioviale, tenera, pratica, spigliata, ma soprattutto allegra, vista appunto la sua giovane età. “Rallegrati e non temere Maria”. Quante volte si sarà ripetuta queste parole. Ma per Lei è proprio un vero e proprio programma di vita, quello di vivere sempre nell’allegrezza del cuore. Ed Essa ci è riuscita, fino alla fine. Sì anche a noi questa domenica il Signore ci dice: “Rallegrati, esci dalla tua tristezza, togli il volto mesto; perché tra poco un bambino nascerà ancora per te, per noi, Lui è la speranza dell’uomo, di ogni uomo e donna del mondo. La gioia senza fine. Attendilo nel tuo cuore, preparagli il posto più bello perché anche quest’Anno Lui vuole nascere in te”. E tu sei pronto a dirgli di Sì …
don Marco Zaina:
Il Re Davide, in cuor suo, animato da buone intenzioni, desidera dare a Dio una dimora degna: Dio non può abitare sotto una tenda mentre il Re sta nella sua casa, tra l’altro costruita con legni pregiati e arricchita di cose preziose.
Dio però fa capire a Davide che la casa di cui ha bisogno non è quella simile alla sua, ma è un’altra. Qualche secolo dopo Dio si farà uomo e per “casa” sceglierà “quella famiglia”, nascerà in una stalla. Da adulto Gesù sarà sempre in cammino, di villaggio in villaggio, di città in città.
E tutto questo per arrivare al cuore dell’uomo e lì abitare per stare con lui.
Desideriamo prepararla una dimora a Dio?
fra Roberto Benvenuto:
Maria è la figura più eminente di tutto il tempo di Avvento. Lei é il “luogo” dove il Signore ha preso dimora in mezzo a noi. È lei che apre la porta al Messia e fa del suo corpo il luogo di accoglienza del Signore. La vita di Maria, giovane donna di Nazareth, è trasformata dalla grazia di Dio che le affida una straordinaria missione nella storia della salvezza.
La chiamata che Maria riceve attraverso le parole dell’angelo la turbano profondamente, ma questo turbamento viene vinto dalla fede, dalla fiducia che ella ripone in Dio, e così diverrà la madre del Messia, abbandonandosi totalmente alla parola del Signore. Anche a noi è richiesto di abbandonarci alle novità e all’impensato che il Signore ci richiede, spogliandoci di ogni nostro progetto e lasciando che Dio operi in noi secondo i suoi disegni d’amore.