don Marco Zaina:
Nelle letture di questa domenica ricorre la parola “opere”. Un’opera, ammettendo una certa libertà di interpretazione del termine, corrisponde ad una serie di azioni che messe insieme danno vita a qualcosa di “grande”, dove questo aggettivo qualifica l’opera per la sua bellezza, la perfezione, l’armonia, la gioia (anche se vi sono opere che si possono qualificare “grandi” per il male che portano con sé).
Vale la pena osservare, con gli occhi della Fede, che noi stessi siamo delle opere: opere di Dio, quindi belle, perfette, armoniose, gioiose. Grandi!!!! E su questo ci sarebbe tanto da riflettere!
A questo punto propongo solo una considerazione:
Dio, chiama ciascuno di noi ad esprimere la bellezza, la perfezione, l’armonia, la gioia che siamo, diventando a nostra volta artefici di opere buone: operatori di gioia, di pace, di carità; operai nella vigna del mondo, per coltivare e custodire un bene prezioso: la Vita, l’uomo, la donna, il creato.
don Giovanni De Rosa:
“Dio infatti ha tanto amato il mondo…” questa è una frase che se paragoniamo quello che Dio ha fatto, con quello che siamo disposti a fare noi: cosa lasceremmo ad altri, solo per amore? E’ difficile essere disposti a tanto. Eppure Dio con noi lo ha fatto. Ha deciso di inviare suo Figlio per aprirci la via della salvezza, che noi stessi avevamo lasciato e reso inaccessibile, cedendo alla tentazione iniziale. Pensiamo, si è fatto uomo e si è messo nelle mani di noi uomini. E oggi siamo ancora che lo giudichiamo, lo deridiamo, lo maltrattiamo e infine lo crocifiggiamo. Cioè le nostre opere di male. Questo lo facciamo quanto siamo stati zitti, quando insultiamo qualcuno, quando viviamo nell’odio… anche se lo facciamo per quieto vivere. Questa domenica Gesù ci fa capire che Lui è la speranza, la gioia (oggi domenica in Laetare) è la luce. Allora entriamo nel nostro cuore: Quanto è grande per me l’amore di Dio? Mi lascio toccare da questo Amore? Allora staremo iniziando a credere. E iniziamo ad avere coraggio a dire no a tutto ciò che ci separa da Dio.
fra Roberto Benvenuto:
Oggi il cuore si rallegra, la Pasqua si fa vicina, la luce si fa intravedere. Anche l’annuncio del Vangelo non può non riempire il nostro cuore di gioia: il Signore ci ama e vuole per noi solo ed unicamente il bene. Il suo amore ci mette di fronte alla verità su noi stessi. Noi, sempre pronti ad inventarci mille scuse, illudendoci di nascondere anche a noi stessi la nostra fragilità, incompletezza, il nostro peccato che rende meschini i nostri orizzonti, noi siamo invece come scoperchiati da questo amore di Gesù, non certo per una esemplare punizione, quanto piuttosto per un abbraccio di tenerezza che ci fa stare molto meglio, che ci rende molto più felici. La luce dell’amore di Gesù ci illumina, toglie le nostre ombre, ma solo se lo vogliamo. Siamo liberi dunque di essere o no felici, di camminare o no a testa alta, con lo sguardo rivolto alla croce di salvezza.
È davvero una buona notizia il vangelo di questa Domenica. Non sono stati i serpenti nel deserto al tempo dell’esodo a smentire l’amore di Dio, anzi al contrario, non deve essere oggi il covid a mettere in discussione la fiducia in lui. Egli, attraverso il suo Figlio Gesù, ci vuole salvi, questo e solo questo desidera il Signore per ciascuno di noi.