don Giovanni De Rosa:
Mentre i discepoli sono al buio, rinchiusi in casa per timore, sotto il peso del rimorso, attanagliati dal dubbio e dalla delusione (un po’ come noi), ecco il Risorto presentarsi a loro, non con parole di rimprovero ma di luce: “Pace a voi”. E le stesse parole c’è le dice oggi a noi. Questo suo dono è per tutti quelli che credono al suo amore. E il suo Amore è quello del Padre Misericordioso infatti oggi è la domenica della Divina Misericordia. Mai come in questo tempo che viviamo dobbiamo meditare e riscoprire quanto in noi vi è la presenza di Misericordia. Perché Gesù di Nazareth con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio. Nulla in Lui è privo di compassione. Poi la sua persona non è altro che amore, un amore che si dona gratuitamente. Le sue relazioni con le persone che lo accostano manifestano qualcosa di unico e di irripetibile. I segni che compie, soprattutto nei confronti dei peccatori, delle persone povere, escluse, malate e sofferenti, sono all’insegna della misericordia. E accogliere, nutrire e testimoniare la fede nel Risorto è accogliere la benedizione di Dio per noi, è prendere parte alla vita in pienezza. Infatti il Risorto mostra ai suoi, come segno di riconoscimento, le cicatrici, i fori e gli squarci della sua passione, ora non più come piaghe di morte, ma come sorgenti e possibilità di vita nuova offerta a tutti noi. Ecco allora che la paura viene sconfitta, il buoi illuminato, il peso del rimorso viene tolto, crediamoci, il Risorto è vivo è in mezzo a noi e ci dona la Pace nella Misericordia del Padre.
don Marco Zaina:
Celebrare la Pasqua ci porta a concentrarci sulla Risurrezione di Gesù. Giustamente. Quel giorno è stato veramente un giorno che non si sarebbe potuto dimenticare mai: dal rincorrersi fin dal mattino delle notizie del sepolcro vuoto, al susseguirsi vorticoso degli eventi, quando da una parte si sosteneva la truffa dei discepoli e dall’altra Gesù si manifestava ai due di Emmaus, e poi, alla sera, ai suoi discepoli che se ne stavano ben nascosti per ovvie ragioni.
Alla fine una grande gioia, mista a sorpresa e incredulità. In questo contesto però c’è ancora qualcosa, che non dobbiamo trascurare, che ha fatto della Pasqua una grande gioia anche per noi. Diversamente sarebbe stata nel tempo solo un anniversario da ricordare.
Proviamo a chiederci: “Perché la Pasqua oggi porta gioia anche a me?”
Basta leggere con attenzione le prime righe del brano del vangelo di questa domenica, e in particolare queste: “Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”.
La prima cosa che Gesù fa, presentandosi ai suoi, è il dono della Pace.
Poi li manda in missione.
Missione che, forti dello Spirito Santo, li vedrà andare per il mondo a perdonare i peccati.
Ed è molto bella la raccomandazione finale: “A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”.
A dire che dovranno cercare i peccatori, incontrarli per aiutarli a “rinascere a vita nuova”. Se non lo faranno, quei peccatori, non perdonati, non potranno vivere la gioia dei risorti.
Il perdono così diventa accoglienza, comunità, servizio.
Il perdono è non cedere alla logica della violenza, dell’inganno.
Il perdono è vita da curare, da difendere.
E allora, la gioia per noi oggi? Quella di sapere che Dio è tra noi, che per mezzo dei suoi discepoli desidera avvicinare ciascuno di noi per aiutarci a ritrovare una vita bella, e viverla ogni giorno.
Difficile? Basta crederci. Non è per questo che ci è stata donata la Fede?
E se vogliamo, i risultati si vedono. Pasqua è anche oggi.