don Giovanni De Rosa:
Nell’Antico Testamento, l’immagine della vite indicava il popolo d’Israele. L’evangelista presenta Gesù come la nuova vite: “Io sono la vite vera e mio Padre è l’agricoltore… E’ lo stesso Gesù a spiegarci e ad applicarsi la parabola: dichiara i suoi discepoli già puri, “potati” dalla Sua parola. Il Padre è il sapiente vignaiolo che opera la potatura in noi, ma è Gesù la vera Vite. Vite e tralci: dunque noi siamo “parte” di Gesù, a affinché possiamo portare buon frutto abbiamo la necessità di essere uniti intimamente a Lui, perché solo da Lui possiamo ricevere il dono della linfa vitale, la Grazia di Dio. Non aver ben chiaro questo è essere rami secchi, buoni solo per essere gettati nel fuoco e bruciati. Come fare per restare uniti alla vera Vite? “Rimanete nel mio amore” è l’invito insistente di Cristo. Cioè alimentiamo il nostro cuore con la Luce, la Forza, l’Amore della Sua Parola.
don Marco Zaina:
“Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità”.
Questa frase, con cui inizia il brano della lettera di San Giovanni apostolo che leggiamo questa domenica, mi ricorda un’affermazione “provocatoria” di un imprenditore, che durante un’assemblea pubblica disse qualcosa del genere: “Di fronte ad un problema che si presenta e che devo risolvere in un’ora, io imprenditore non posso lamentarmi per 50 minuti e per 10 minuti cercare di fare qualcosa; posso invece lamentarmi per 10 minuti e poi darmi da fare negli altri 50 minuti per risolverlo”.
Così, nell’amare secondo il vangelo, non bisogna limitarsi a farlo semplicemente a parole. Troppo facile!!!
Bisogna rimboccarsi le maniche e agire. “Fatti, non parole!” diceva un motto che conosciamo.
Per riprendere l’immagine del vangelo poi, se desideriamo che una vite porti frutto, non basta piantarla nel terreno e aspettare. Bisogna prendersene cura e tagliare i tralci perché il frutto sia buono e abbondante. Con la consapevolezza, tra l’altro che i tralci vanno tagliati sapientemente, non a caso. E quella sapienza viene proprio dall’insegnamento dell’Agricoltore, dal Padre, che molto prima di noi ha parlato nei “10 minuti” della vita di Gesù e oggi continua ad agire “nel restante tempo della vita” attraverso di noi: operai nella vigna del Signore.