due parole per domenica 20 giugno 2021 – XII domenica del tempo ordinario B

don Giovanni De Rosa:
In questa domenica Gesù ci viene ad ammonire e a farci capire dove siamo con la nostra fede. Sì proprio così. Le “tempeste” si abbattono e si abbatteranno su di noi, ma sappiamo anche che esse sono solo per un momento, e che da esse possiamo imparare sempre qualcosa… anche all’interno della nostra comunità e Unità Pastorale. Le tempeste ci insegnano sempre qualcosa, e sono più istruttive di quanto possiamo pensare o anche solo immaginare! Oggi Gesù cheta/calma la tempesta; il Signore, si trova sulla barca con i suoi Discepoli, quando improvvisamente si scatena la tempesta… Intanto Gesù dorme ma verrà, successivamente, svegliato dai Discepoli, che ebbero paura. Io mi domando: nonostante la tempesta di questo periodo che si è abbattuta e in alcuni Stati continua ancora, molti si “assopiscono”, continuando a dormire profondamente e a vivere la loro vita quotidiana beatamente… Ma com’è possibile? Come si fa a dormire ancora e a non prendere coscienza di quello che sta succedendo attorno a noi? Che questa tempesta, sia una Tempesta istruttiva… Che ci possa insegnare qualcosa! Ma cosa deve insegnarci? Se continuiamo a Dormire “nelle parti più nascoste” della nostra vita, allora noi “moriremo”… Ma se Invochiamo Dio, se Torniamo a Lui invece di voltarGli le spalle allora la tempesta non sarà letale per noi… C’è un rimedio a tutto questo, che ci possa far Svegliare, ci possa Alzare per prendere coscienza di quanto sia importante questo tempo di tempesta facendo i conti con noi stessi… Investigando la nostra vita… Ecco qual è il viaggio o le Ferie che dobbiamo iniziare a fare da domani che inizia l’ estate… Adesso che abbiamo così tanto tempo, utilizziamolo per guardarci dentro e riflettiamo sulle cose importanti della vita!

don Marco Zaina:
Quanto contrasto nelle immagini che ci offre il vangelo di questa domenica! La barca dove si trovano Gesù e i suoi discepoli è nel bel mezzo di una tempesta. Onde alte che si rovesciano sulla barca e la riempiono di acqua. I discepoli, esperti in navigazione e pesca capiscono che la situazione è drammatica.
A poppa invece, Gesù dorme tranquillamente su un cuscino. Tra l’altro sembra che nemmeno si bagni con l’acqua che aveva riempito la barca!!!! I discepoli non riescono a capacitarsi di come egli possa dormire così, senza accorgersi e tanto meno preoccuparsi di quanto sta accadendo.
Alla fine Gesù, svegliatosi, placa la tempesta e rimprovera i discepoli per la loro poca fede.
Tutto sommato, il significato del brano si comprende facilmente: la Fede, dono di Dio ci permette di affrontare le difficoltà e superarle con l’aiuto di Dio. Semplice.
Ma al di là di questa disarmante semplicità, c’è un particolare che non riesco a trascurare. Il cuscino. All’evangelista non basta dire che Gesù stava dormendo. Precisa che stava sul cuscino. Un caso? Penso di no. In un testo come il Vangelo, come la Parola di Dio, nulla è lasciato al caso. E allora perché quel cuscino? E poi: in una barca di pescatori!!!! Non era mica un natante da diporto!
Sono convinto che quel cuscino è stato messo lì apposta per far capire come “funziona la Fede”.
A cosa serve dunque un cuscino? A riposare bene con qualcosa di morbido sotto il capo; e forse qualche volta quel cuscino ha assorbito le lacrime della sofferenza, del dolore. Il cuscino serve al bambino per stare seduto un pizzico più in alto su una seggiola, quando la tavola è per lui troppo alta.
C’è poi anche il detto: “dormire tra due guanciali” che significa essere tranquilli.
La fede allora: prima di operare miracoli, dona pace, tranquillità, sicurezza, aiuta; è un tutt’uno con la nostra vita; non deve entrare in gioco solo nel momento del bisogno; deve esserci sempre. Da essa attingiamo benessere spirituale e sostegno nelle difficoltà; con la Fede riusciamo ad alzarci un po’ di più sulla realtà della cose e a guardare meglio a ciò che accade intorno a noi.
Alla fine: se un cuscino può star sempre bene, la Fede non può mancare.

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