don Marco Zaina:
Nel giorno in cui la Chiesa celebra l’assunzione di Maria in cielo, la liturgia della parola ci offre il brano del vangelo dove Maria incontra la cugina Elisabetta.
Un incontro tra due donne, due mamme: “A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?”.
Un misterioso incontro tra due bambini:”Appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo”.
Per Maria è il momento di riconoscere ciò che Dio ha fatto per lei. Non solo: ricorda e proclama ciò che Dio ha fatto nel tempo.
Rileggiamo il cantico di Maria, facendolo nostro. Ritroviamo nella nostra vita le grandi cose che Dio ha fatto per noi e ringraziamolo.
Ritroviamo le grandi cose che Dio ha fatto nella storia.
Qualcuno potrebbe dire che ciò che siamo è frutto solo dell’attività dell’uomo di ieri e di oggi, e magari anche del caso. Dio non c’entra nulla.
Tuttavia il credente sa che Dio non è un’illusione e tanto meno un illusionista. La vita dei credenti porta i segni di quello che è stato l’agire di Dio nella loro vita. Di fronte all’ incredulità di chi non crede, la nostra fede ci aiuti a raccontare ciò che Dio ha fatto per noi, non solo con le parole ma con ogni gesto, ogni azione, ogni pensiero, ogni scelta di vita.
Dio ha fatto grandi cose per noi. Anche noi, nella nostra “piccolezza” possiamo fare grandi cose grazie a Lui.
don Giovanni De Rosa:
Oggi la Chiesa ci fa celebrare l’Assunzione di Maria Vergine, Dio l’ha voluta associare alla risurrezione del Figlio perché anche Lei concepita senza peccato originale.
Ma subito nel Vangelo mi ha colpito “Si alzò e andò in fretta”. Storie di movimento e di passi sono quelle di Maria ed Elisabetta. Storie di chi non sa tenersi per sé la gioia, ma desidera comunicarla agli altri. Storia che rendono partecipi chi si incontra. Elisabetta dice a gran voce: “Beata colei che ha creduto…” Credere è mettersi proprio in cammino! Non è solo sperare che qualcosa avvenga, ma sapere che ciò che Dio ha promesso si sta già avverando. E Dio è un Dio che preferisce i poveri, gli ultimi, gli affamati, chi si sente servo. Maria è figura di sintesi di tutti coloro che hanno deciso di dire “Sì”, di scommettere al di là delle previsioni umane. Per essere “assunti”, quindi, quali caratteristiche o virtù bisogna avere? Maria ci dice che è necessario: alzarsi, mettersi in cammino, andare incontro, non tenere per sé le belle notizie ma comunicarle, saper leggere la propria storia alla luce di ciò che Dio ha già compiuto in passato.