don Giovanni De Rosa:
Eccoci all’inizio dell’Avvento, un nuovo cammino per farci tornare al centro del nostro vivere e del nostro essere: Dio. E in questo tempo ne abbiamo sempre più bisogno. In un mondo pieno d’odio, dobbiamo avere ancora il coraggio di sperare. ln un mondo pieno di rabbia, dobbiamo avere ancora il coraggio di confortare. In un mondo pieno di disperazione, dobbiamo avere ancora il coraggio di sognare. In un mondo pieno di sfiducia, dobbiamo avere ancora il coraggio di credere“. E il “cuore” è ciò che abbiamo di più intimo, nascosto, vitale; il “tesoro” è ciò che ha più valore, che ci dà sicurezza per l’oggi e per il futuro. Il “cuore” è anche la sede dei nostri valori, la radice delle nostre scelte concrete; è il luogo segreto in cui ci giochiamo il senso della vita: a cosa diamo veramente il primo posto? Quale è il nostro “tesoro”, per il quale siamo capaci di trascurare tutto il resto? In questa prima domenica di Avvento iniziamo proprio a riascoltare il nostro cuore e scoprire qual è il nostro tesoro.
don Marco Zaina:
“Realizzerò le promesse di bene…”
Così dice il Signore al suo popolo.
Sono parole che poi si sono realizzate con la venuta di Gesù. Egli ha mostrato la strada della giustizia. Giustizia che si realizza solo attraverso il dono ed è solo così che quella giustizia può portare pace e serenità in una comunità.
Ma Gesù non vuole essere solo a portare giustizia. Chiede di farlo anche a noi.
Ecco allora le parole del salmo: “Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,…”Andiamo alla scuola di Gesù e lasciamo sia Lui ad insegnarci a realizzare le sue promesse di bene, ad aiutarci a capire come fare e soprattutto ad accogliere il suo aiuto.