due parole per Natale 2021

don Giovanni De Rosa:
Ed eccoci al vertice del Natale: il dono dell’Emmanuele, un bambino intronizzato solennemente come nuovo sovrano con quattro titoli regali: egli sarà ammirabile, Dio, eterno, che porterà la pace messianica. Cristo, Gesù Bambino, non è un mito, ma è il centro del tempo, inserito nei nostri giorni e nei nostri spazi. Tanto è vero che è nato in una stalla, nella paglia, tra gli animali, mentre la città continuava il suo solito tran tran. Sì è proprio negli “ultimi” che Dio si incarna. La grande presenza del Messia è una luce che squarcia la notte e proclama il dono della pace, un dono messianico che inizia un nuovo stile di vita, un nuovo ordine di rapporti, una nuova speranza. E la presenza del Figlio di Dio in mezzo a noi ci rivela che noi siamo amati da Dio senza alcun merito. Siamo amati così come siamo, nonostante tutte le nostre debolezze e le nostre miserie. Dio si è fatto Bambino per salvarci. Dove? Se in questo periodo gli abbiamo preparato la culla del nostro cuore. Allora sì la sua Luce rischiarerà ogni angolo del nostro cuore e riuscirà a portare via il chiacchiericcio, le maldicenze, … le guerre, allora sì sarà vero Natale. Buon Natale a tutti.

don Marco Zaina:
Lettera per NATALE – 2021
Sono passati tanti anni dal primo Natale. Scrivendo, qui sopra, “NATALE 2021” mi è venuto un brivido.
E’ da duemila anni che le persone in questa ricorrenza si fanno gli auguri:
di Buon Natale e Felice Anno Nuovo, augurandosi pace, gioia, serenità e tutto ciò che di più bello si possa desiderare. Ogni anno sorrisi, feste, celebrazioni, intrattenimenti, luci, canzoni, spettacoli, fuochi d’artificio, brindisi, cenoni, regali. E ognuno a festeggiare, con la sua ricchezza o con la sua povertà, con le sue gioie o con i suoi dispiaceri, con la sua salute o la sua malattia, con le sue certezze o con le sue insicurezze, insieme ad altri o in solitudine.
E’ l’occasione per andare a trovare i parenti, per qualche giorno di vacanza. Forse anche per qualche viaggio. E’ anche l’occasione per la solidarietà, l’aiuto a chi ha meno possibilità,……
Di anno in anno, di secolo in secolo, i giorni del Natale sono diventati sempre più ricchi di opportunità, di occasioni, di cose belle.
Quello che mi fa pensare però, è ciò che accade nei giorni che non sono di Natale.
Perché sembra che tutte queste cose belle svaniscano: ne rimangono poche, per lo più ad opera di chi desidera “creare l’occasione di…..”. Ma rimangono cose di un momento, di un giorno o due, e per quei pochi che ne possono usufruire.
E’ un peccato perché tutte queste cose si potrebbero vivere ogni giorno dell’anno. Mi riferisco in particolare ai sorrisi, alle canzoni, all’augurarsi gioia, serenità e pace, ma soprattutto “all’adoperarsi per la gioia, la serenità e la pace”.
Ricordo –era il Natale del 1914- di aver visto soldati di schieramenti nemici uscire dalle trincee e scambiarsi gli auguri di Natale. Mi sono commosso pure io davanti ad un’umanità che desidera cose belle e si adopera per realizzarle, lasciando parlare il cuore, il buon senso.
Ci sono state anche altre cose simili nei secoli.
E credo che anche oggi si potrebbe fare. Anzi: oggi meglio di allora; ci sono tutti gli strumenti necessari, tutte le occasioni: manca solo il cuore di chi vuole crederci e andare avanti e lavorando, augurare e realizzare la pace, la serenità e la gioia.
E la cosa bella è che tutti possono farlo. Non è solo un sogno. E’ una possibilità che sto chiedendo da sempre agli uomini e alle donne di realizzare insieme.
E ci sono pure io: non mi tiro indietro.
Buone feste e auguri,….anche per quest’anno……
Il buon Dio

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